giovedì 31 ottobre 2013

DRIZZAGNO di Scorzè, fine Ottobre 2013

Il nome di questo locale non c'entrava in testa, nel programmare la nostra uscita avevamo già sbagliato a pronunciarlo svariate volte. Arrivati troviamo un ampio parcheggio leggermente illuminato ed un ingresso che si affaccia sulla strada trafficata facilmente individuabile. Entriamo e siamo accolti da un "Buonasera, prego quanti siete?"" che è sempre un ottimo biglietto da visita. Siamo in tanti e ci fanno accomodare su più tavoli  già uniti tra loro. La sala dove ci  portano è spaziosa ma quello che attira subito i nostri sguardi è un arredamento che non sfiora leggermente il kitch, ma ci sguazza dentro a due mani ed arriva dritto al trash (e forse proprio dal bidone della spazzatura qualcosa devono aver anche prelevato!). Siamo colpiti da due grandi acquari posti sulla destra, uno di fronte all'altro, saranno di circa 100 litri, sembrano deserti ed invece....uno ha dentro (vi giuro non ci credevo!) 3 piranha piccoli e l'altro (udite udite) la bellezza di 5 pesciolini denominati neon che per chi non lo sapesse sono quei pesciolini che sembrano luminosi e sono grandi circa 3 cm l'uno. Diciamo che in quei due acquari non c'è pericolo di sovrappopolazione! Tolta la giacca e sistemata su un apposito stendino collocato proprio tra gli acquari, ci dirigiamo a tavola. Aspettiamo il cameriere e ci guardiamo in giro. La sala ha il soffitto azzurrino/turchese, le pareti rosa salmone. Le tende sono chiare, ma ne vediamo alcune tinta giallo tuorlo d'uovo, in alto, appoggiato alla tenda, scorgiamo un drappo color verdino. Tovaglie blu cobalto e sedia vestita bordeaux completano il delirio dei colori. A destra abbiamo metà parete in perlinato chiaro, a sinistra metà  parete ricoperta di mattonelle in gesso bianco con effetto sporgenza. Mi siedo perché inizia a girarmi la testa. Vicino a noi abbiamo un tavolo di servizio con sopra  un vaso Ming (finto) ricoperto di rose grigie (finte) ed un elmetto della II guerra mondiale (vero!).
Ordiniamo ad un cameriere un pò in sovrappeso, distrattissimo e che suda un pò troppo abbondantemente. L'ordinazione comunque sarà giusta nonostante qualche richiesta inusuale. Aspettiamo le nostra pizza al metro (una delle specialità proposte) e siamo colpiti da una strana usanza: su alcuni tavoli vediamo una fornarina (o pane pizza) infilzata da una forchetta ed infilata poi  in una bottiglia a centro tavola. Chiedo curioso e mi rispondono che serve a riconoscere il tavolo che mangia "ristorante" da quello che mangia pizza. Chi ha la fornarina a centro tavola NON mangia la pizza....ma può spiluccarla appesa alla bottiglia mentre aspetta il suo piatto. Brrrrr!!!! Orrore!!  Arriva intanto la nostra pizza su un tagliere in compensato non propriamente per alimenti, ma non è nulla in confronto a quello che era arrivato poco prima: un sostegno per il pannello di legno fatto in ferro battuto pieno con tanto di decorazione floreale. Le stima che facciamo vedendo la fatica del cameriere mentre cerca di posizionarlo sul tavolo, è di almeno 7 kg! La pizza è buona, è abbondante ed alcuni di noi faticano a finire la propria parte. Il servizio vola fino al dolce senza intoppi e senza problemi. Chiediamo il caffè e ci viene servito con tanto di sotto-piattino. Abbiamo di fronte a noi una tazzina posta sul suo piattino, il tutto posizionato su un piatto da frutta con tanto di pezzettino blu di panno antiscivolo per i bicchieri da banco (?!). Il conto chiesto arriva in fretta ed è onesto. Il sorriso dei camerieri incrociati mentre usciamo ci fanno sentire ospiti graditi anche se un "Arrivederci a presto!" mi fa sudare freddo. Il cibo in conclusione era buono.
Ultimo appunto: se andando al Drizzagno, vedete girare tra i tavoli un signore vestito di nero, con cinturone bianco, camicia aperta con vista collanone dorato, sulla settantina e coordinato di cresta alla Elvis, non spaventatevi......è il titolare e non morde!!

Voto servizio 5
Voto locale 4
Voto palato 7

Voto complessivo 5